Gioia e dolore: le due facce di Gimbo Tamberi
Con un tweet che era tutto un programma, la Federazione italiana di atletica leggera (FIDAL) aveva celebrato così su Twitter, lo scorso 15 luglio, uno dei nostri azzurri più in forma del momento: “#Atletica Gianmarco Tamberi ALTISSIMO!!! 2,39 a Montecarlo: RECORD ITALIANO ASSOLUTO!!! #HalfShave! GRANDE GIMBO!”.
Perché Gianmarco Tamberi era davvero andato a toccare il cielo con un dito, se non per avere toccato effettivamente i due metri e 39 centimetri, quantomeno per essere riuscito con il suo ennesimo exploit a fissare il nuovo record italiano nel salto in alto battendo tutti i migliori interpreti della specialità, Barshim e Bondarenko compresi. “Gimbo” era riuscito a migliorare di un centimetro il record italiano assoluto da lui stesso detenuto con il 2.38 indoor centrato ad Hustopece lo scorso 13 febbraio. La misura del primato nazionale all’aperto, 2.37, era sempre firmata Tamberi e resisteva dal 2 agosto 2015 ad Eberstadt.
Il cielo sembrava a un soffio, dato che per il 24enne marchigiano il record arrivava al termine di una settimana apertasi con la medaglia d'oro europea rimediata ad Amsterdam: gli erano bastati quattro balzi per conquistare l’Europa con un “facile” 2,32, il primo eseguito in «corretta tenuta da gara» sopra i britannici Grabarz e Baker. Si era guadagnato perciò sul campo il titolo di più giovane capitano dell’Italia dell’atletica: capotifoso, istrionico, golfista, talvolta tennista immaginario e mai banale, come quell’ormai inconfondibile stravagante “half shave”, la barba dimezzata ormai nota al nostro Paese.
Quasi un continuo richiamo alle due facce in continua antitesi nella quotidianità dell’uomo fin dagli albori del tempo: il bene e il male, la buona e la cattiva sorte, la gioia ed il dolore. Sarà forse per una curiosa “coerenza” della suddetta sorte che la stessa sera del record, al termine di una settimana memorabile, la caviglia di “Gimbo” ha ceduto. “Dovevamo salire sul podio e lo abbiamo fatto. Adesso ce n’è un altro, quello di Rio” aveva affermato pochi giorni prima dando appuntamento alle imminenti olimpiade brasiliane.
Invece, a Rio, Tamberi non ci sarà: al meeting "Herculis" di Monaco, dopo avere superato al primo assalto i 2.37 e con due prove le quote di 2.31 e 2.34, al secondo tentativo ai 2.41 “Gimbo” cade male, urla toccandosi la caviglia ed esce in barella. Il sogno olimpico è frantumato da una “lesione del legamento deltoideo, dovuta all'eccessiva pronazione del passo che ha portato allo strappo di alcune fibre del legamento anteriore della capsula”.
Morale della favola, stavolta non a lieto fine: per tornare a correre a livello agonistico occorreranno almeno due mesi a Gianmarco, cui è andata la solidarietà di tutto il mondo dello sport italiano in vista anche dell’operazione prevista per oggi (lunedì 18, ndr) per suturare la lesione.
«Svegliatemi da questo incubo… Ridatemi il mio sogno vi prego… Tutti questi anni solo per quella gara, tutti questi sacrifici solo per quel giorno… vorrei dirlo, vorrei urlarlo che tornerò più forte di prima, ma ora davvero riesco solo a piangere! Addio Rio, ADDIO MIA RIO!?» aveva scritto dopo l’esito l’atleta, inconsolabile. Ma tra i messaggi, particolarmente significativo quello del capitano della Juventus e della nazionale italiana di calcio, Gianluigi Buffon: “Conosco il sapore amaro della sconfitta. So cosa vuol dire lavorare, lottare, sudare per realizzare un sogno. Ho appena provato certe emozioni e ricordo bene la mia mancata partecipazione a Euro 2000… Ma lo sport è anche questo e la vita di questi tempi ci mostra drammi e tragedie ben più grandi. Anche per questo i campioni non si arrendono. Cadono e si rialzano! Forza Gianmarco Tamberi!”.
“Voglio ringraziare tutta Italia con il mio sorriso… quel sorriso che mi ha sempre dato la voglia di arrivare più in alto di tutti! Lo dedico a voi, sportivi e non, che mi state continuando a scrivere ogni ora e che avete già acceso un altro sogno, forse lontano, ma un sogno vero… grazie Italia! grazie Italiani! Sì, continuerò a piangere leggendo le vostre parole, ma sentirvi così vicini mi scalda il cuore!” ha risposto poi sempre attraverso i social network “Gimbo”, aggiungendo una foto che lo ritrae sorridente, con tanto di bandiera tricolore e inevitabile “half shave”. I due volti di una barba, di un percorso, di una settimana: i due volti dello sport e della vita. Coraggio Gianmarco, l’altra faccia sorridente del campione tornerà presto a scalzare l’ultima dell’atleta che è caduto.